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Mileto

Paese della provincia di Vibo Valentia a 365 metri s.l.m., ad est del gruppo montuoso del Monte Poro.
E’ un’ antica città calabrese ed ha il nome della scomparsa vicina città, fondata da Greci. In essa sono stati rinvenuti i resti di una villa romana del II sec. d.C.. Le sue origini risalgo all’epoca bizantina quando la città, conquistata dai normanni, venne eletta da Ruggero d’Altavilla Capitale della potenta contea normanna di Calabria e Sicilia. Prima della conquista normanna era un piccolo borgo fortificato posto a controllo della via Tirrenica. Nel 1058 Roberto il Guiscardo donò al fratello Ruggero il castrum Melitense e un piccolo castello in un territorio abitato da popolazione greca di lingua e religione. Ruggero d’Altavilla vi stabilì la sua corte e ne fece un importantissimo centro militare, culturale e religioso, dotandola di edifici di culto (l’ Abbazia benedettina della SS. Trinità o di Sant’ Angelo e la Cattedrale), e grazie all’ appoggio del Papa Gregorio VII, divenne sede vescovile nel 1081 trasferendola da Hipponium (Vibo Valentia). La diocesi di Mileto, venne fondata nel 1985 unificando le diocesi delle tre città indicate nell’attuale nome.

Abbazia benedettina della SS. Trinità o di Sant’ Angelo

La chiesa abbaziale, fondata sulla collina di Monteverde nell’ XI secolo, presentava una schema basilicale a tre navate, divise da quindici colonne (provienti da Hipponuim o da Roma), e all’ interno con coro tripartito tipo cluniacense, con tre absidi e transetto sporgente oltre la navata, mentre il campanile, costruito dopo, aveva forma quadrangolare. Concepita fin dall’inizio come costruzione importante e monumentale e studiata in ogni minimo particolare dal punto di vista architettonico, svolse il ruolo di chiesa mausoleo ospitando il sarcofago di Ruggero d’Altavilla e della sua famiglia.
Recenti campagne di scavi hanno portato a pensare a diverse fasi edilizie intermedie e portato alla scoperta di alcune sepolture e di piccole lastre di vetro decorate della chiesa romanica dell’ XI-XII secolo, e all’individuazione di alcune basi di colonne in marmo, numerosi tasselli marmorei dell’ originaria pavimentazione, e l’area in cui, nel settecento, fu collocato il sarcofago del Conte Ruggero d’ Altavilla.

Cattedrale di San Nicola

Ruggero d’Altavilla stabilì a Mileto la sua corte e ne fece un importantissimo centro militare, culturale e religioso, dotandola di edifici di culto (l’ Abbazia benedettina della SS. Trinità o di Sant’ Angelo e la Cattedrale tra il 1081 e 1086 ), e grazie all’ appoggio del Papa Gregorio VII, divenne sede vescovile nel 1081 trasferendola da Hipponium (Vibo Valentia). Il disastroso terremoto del 1783 rase al suolo Mileto e cancellò definitivamente l’ Abbazia benedettina della SS. Trinità o di Sant’ Angelo e la Cattedrale, riedificata in forme barocche in seguito ai danni subiti dal terremoto del 1659.
L’ attuale Cattedrale, dedicata a San Nicola, è stata ricostruita dopo il terremoto del 1908 e fu consacrata nel 1930. L’ edificio, imponente e severo, è in stile romanico, riallacciandosi all’antica tradizione di Mileto. Ha tre porte d’ingresso, quella centrale con colonne e copertura a timpano ed è sovrastata da un grande rosone, e le tre lunette sopra le entrate racchiudono affreschi con i simboli dell’Eucarestia. La torre campanaria, alta circa 35 metri, è staccata dal corpo della chiesa e si trova nel cortile della Curia. L ‘interno è a croce latina, con tre navate divise da due ordini di sei colonne, quella centrale ha soffitto a cassettoni, le laterali, invece, sono coperte da soffitti piani intonacati a stucco e con riquadratura a rilievo. Il presbiterio ha il soffitto in legno, al centro del quale campeggia una tela raffigurante l’Assunta (nell’antica cattedrale era la pala dell’altare maggiore). Nella parte destra dell’atrio vi sono murati alcuni frammenti architettonici dell’antica Cattedrale e dell’Abbazia benedettina della SS. Trinità, alcuni dei quali riguardano il sarcofago del Gran Conte Ruggero, prima posto nel primitivo edificio normanno e oggi al Museo Archeologico di Napoli. Nella navata destra si trovano altri reperti marmorei, tra cui un medaglione mutilo raffigurante San Gerardo e angeli del XVI secolo, e un sarcofago con lastra tombale del XIV secolo opera del Maestro di Mileto. Lungo la navata sinistra, invece, alcune tele settecentesche di autore ignoto. Tra le opere conservate nella chiesa, di particolare rilievo il settecentesco Crocefisso a tutto tondo in avorio. A destra c’è la cappella dedicata al S.S. Sacramento ed a sinistra, invece, la cappella espiatoria con le tombe dei vescovi della diocesi e dei canonici della cattedrale. In una teca custodita nella navata sinistra ci sono le reliquie di San Fortunato. Al suo interno presenta una statua marmorea di San Nicola di fine cinquecento, un Crocifisso settecentesco in avorio, un altorilievo marmoreo del Trecento ‘la Madonna col Bambino’.  Recenti scavi hanno portato alla luce una porzione del muro perimetrale perimetrale e l’interno corpo absidale. Nell’ abside di destra si conserva la traccia di un’ ampia finestra che dava la luce alla cripta o chiesetta sotterranea.